Ecco il perché dell’aumento di 5 euro delle quote sociali.

Cari Soci, durante l’estate appena trascorsa, nei miei diversi spostamenti tanto connessi all’incarico quanto per le vacanze, ho avuto modo di intrattenere dei colloqui informali, anche stimolanti e sicuramente istruttivi, con alcuni di Voi su varie tematiche riguardanti l’ANC; in particolare mi è stata chiesta la ragione dell’aumento di 5 euro sulle quote sociali. Devo confessarvi che non ne sono rimasto affatto sorpreso perché mi aspettavo praticamente da subito questa domanda, anche legittima se si vuole, cui desidero dare in questa sede, appunto colloquiale, una risposta serena e chiarificatrice per tutti.

A doverosa premessa, pur rischiando l’ovvietà, mi sembra opportuno ricordare che la gestione del Sodalizio, fondato, strutturato e operativo su base rigorosamente volontaria, è quella del “buon padre di famiglia” che in ogni caso comporta delle spese generali. Peraltro la massima parte delle risorse umane e finanziarie converge a realizzare gli scopi cardini di solidarietà e vicinanza, per quanto possibile “a tutto tondo”, sia al nostro interno sia verso il prossimo che, per antica tradizione, anzi, vocazione abbiamo scelto di servire indossando gli Alamari. E vengo al dunque. Nonostante e per giunta agli ormai decennali disagi economici, l’incremento del costo della vita continua a incidere sui bilanci, tanto pubblici che privati, creando non poche difficoltà a chi ha l’onere di provvedere concretamente alle esigenze e di conseguire degli obiettivi importanti, che per noi sono: l’efficienza delle Sezioni e il sostegno ai Soci meno fortunati. Per quanto riguarda la prima esigenza, come sapete, durante i miei due mandati sono stati assegnati alle Sezioni circa mille computer; in merito all’obiettivo dell’assistenza, sono stati elargiti individualmente circa due milioni di euro. Dovrebbe essere superfluo sottolineare che tutto questo è stato possibile solo grazie alle quote, unica fonte di reddito per l’ANC, l’importo delle quali, è bene rammentare, era fermo dal 2009. Questo aumento è stato sottoposto alla valutazione del Consiglio Nazionale che lo ha approvato all’unanimità, anche in considerazione che la somma di cinque euro equivale a meno di cinquanta centesimi al mese per cui, in tutta sincerità, non penso che sia un sacrificio così gravoso, considerando soprattutto i benefici che certamente ne derivano. Aggiungo infine, per conoscenza, che le quote delle altre analoghe Associazioni sono ben più consistenti e non offrono gli stessi benefici. Mi auguro quindi di aver chiarito lo spirito del provvedimento e ugualmente spero, anzi, sono convinto che Voi ne abbiate recepito pienamente e realisticamente l’effetto pratico e il senso morale, mentre in questi non facili frangenti vi esorto più che mai a stringerci con fiducia e impegno nell’abbraccio della grande Famiglia dei Carabinieri. Punto fermo che esprime, con la nostra appartenenza, ideali e valori in cui crediamo e per i quali abbiamo affrontato e al bisogno affrontiamo ancora i sacrifici, quelli veri, come ci impone la coscienza del Giuramento per adempiere al nostro patto di servizio con la gente. Forse non tutti condivideranno questa linea: ognuno è libero di pensare e regolarsi come crede, questa è la vera forza dell’ANC, vorrà dire che sarà stato o, come auspico, sarà comunque sempre uno di Noi.

Un caro saluto a tutti.

Libero Lo Sardo

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